La 30° edizione di Benvenuto Brunello, una delle kermesse più attese a livello nazione ed internazionale, arriva con molte e significative novità, tali da destare alcune perplessità, ma allo stesso tempo anche molta curiosità da parte di critica, esperti ed appassionati.
Per la prima volta nella storia, lo svolgimento di questa anteprima viene anticipata di 3 mesi, passando da Febbraio a Novembre, con un’annessa maggior durata temporale, essendo spalmata su ben 2 settimane consecutive.
Oltre a questa novità di natura prettamente tecnica e diplomatica, la 30° edizione arriva da 2 anteprime consecutive straordinarie, da una doppietta di grandi annate, rispettivamente la 2015 e la 2016, molto diverse tra loro, ma ognuna eccezionale a modo suo.
Quest’anno invece si presenta la 2017, annata molto discussa e bistrattata fin da subito, ancor prima di portare l’uva in cantina, etichettata praticamente come annata da buttare, siccitosa e troppo calda per produrre vini di livello.
La pressione sale, la curiosità è tanta, e c’è voglia di capire se davvero questa annata è cosi da buttare o se in realtà le conclusioni sono state tratte troppo in fretta, senza effettivamente testare i frutti di questa annata sicuramente calda e particolare.
Per dovere di cronaca c’è da dire che la valutazione finale sull’annata non è ancora stata ufficializzata, e quindi dobbiamo attendere l’anteprima del 2022 per sapere quante stelle riceverà la 2017. Anche questa discontinuità con il passato, rappresenta una piccola novità, in quanto fino ad oggi il numero di stelle veniva attribuito in concomitanza con la vendemmia, mentre da quest’anno la valutazione sarà fatta dopo 1 anno di affinamento in bottiglia.
E’ comunque lecito attendersi che non sarà valutata come annata Top (cioè 5 stelle) per coerenza con i giudizi generali sull’andamento climatico emersi negli anni scorsi.
Complimenti!
Si, prima di passare agli assaggi migliori di questa edizione di Benvenuto Brunello, voglio complimentarmi con tutti i produttori Ilcinesi per il livello di know-how, o per dirlo alla francese Savoir-Faire, ormai raggiunto e consolidato, e capaci di trasferirlo annata dopo annata all’interno dei loro vini.
Una grande crescita territoriale e d’insieme, un lavoro di squadra eccezionale, coadiuvato e portato avanti dal Consorzio, che non lascia indietro nessuno e che cerca di portare avanti un’identità territoriale comune, lasciando poi ai singoli produttori la libera interpretazione di quello che madre natura gli mette a disposizione annata dopo annata.
Dai tanti assaggi del Brunello annata 2017 non è venuto fuori nemmeno 1 vino scorretto, chi più chi meno, con la sua identità e personalità, senza difetti evidenti, se non “difetti” derivanti dell’annata difficile e calda, come dei tannini, un’alcolicità e delle strutture importanti.
Ad esempio, vini cosi detti “cotti o surmaturi” non ne ho trovati, rischio molto alto considerando l’andamento climatico di questa annata, e per niente scontato dato che in altre zone della Toscana e non solo, assaggiando quest’annata ho trovato vini che presentavano tratti di surmaturazione evidente.
I miei personali migliori assaggi di Benvenuto Brunello 2021:
Rosso di Montalcino
– Mastrojanni Rosso di Montalcino 2019
– Poggio di Sotto Rosso di Montalcino 2019
– Ciacci Piccolomini d’Aragona Rosso di Montalcino “Rossofonte” 2019
– Patrizia Cencioni Rosso di Montalcino 2020
– Casanova di Neri Rosso di Montalcino 2020
Brunello di Montalcino 2017
– Albatreti Brunello di Montalcino 2017
– Castello Tricerchi “A.D 1441 Brunello di Montalcino 2017
– Paradiso di Manfredi Brunello di Montalcino 2017
– Mastrojanni “Vigna Loreto” Brunello di Montalcino 2017
– La Magia “il ciliegio” Brunello di Montalcino 2017
– Le Macioche Brunello di Montalcino 2017
– Poggio Antico Brunello di Montalcino 2017
Brunello di Montalcino Riserva
– Ridolfi “Mercatale” Brunello di Montalcino Riserva 2016
– Caprili “Ad Alberto” Brunello di Montalcino Riserva 2016
– Ciacci Piccolomini d’Aragona “Vigna di Pianrosso” Brunello di Montalcino Riserva 2016
– Canalicchio di Sopra Brunello di Montalcino Riserva 2016
– Le Chiuse “Diecianni” Riserva 2012 (fuori concorso)
Luca Brandini