Finalmente sono riuscito a fare visita a Giuseppe Gorelli, dopo aver avuto un incontro folgorante con i suoi vini all’ultimo Benvenuto Brunello.
Il mio primo incontro con i vini di Giuseppe è stato durante Benvenuto Brunello 2023 quando vennero presentate in anteprima le annate 2019 per il Brunello e 2021 per il Rosso.
Già in quella occasione rimasi piacevolmente colpito dal Brunello tanto da “premiarlo” come uno dei migliori assaggi dell’anteprima 2023 (edizione 2023).
Colsi l’occasione per complimentarmi e instaurare un primo contatto con Giuseppe, con la promessa che sarei passato a trovarlo quanto prima.
A distanza di quasi 1 anno, in occasione di un viaggio a Montalcino, ho colto l’occasione per andare a conoscere Giuseppe e la sua azienda.
La Storia di Giuseppe Gorelli
L’esperienza più concreta con il mondo del vino per Giuseppe inizia quando appena 18enne inizia ad affiancare Giulio Gambelli nei suoi giri per le cantine di Montalcino dove faceva consulenza.
Ma come era finito appena 18enne, ad affiancare Gambelli durante i suoi spostamenti a Montalcino?
Fu grazie al consorzio, che assumendolo part-time, lo designò come autista personale di Gambelli per accompagnarlo alle varie aziende dove svolgeva il suo lavoro di consulente.
Un incarico che durò poi molti anni e ciò gli ha permesso di affiancare Gambelli durante le sue consulenze ed apprendere il suo modus operandi, la sua filosofia enologica e le sue metodologie di lavoro.
Filosofie e metodologie che hanno fatto la storia e le fortune del Sangiovese e soprattutto di molte aziende ilcinesi dove ha svolto le sue consulenze.
Solo per citarne alcune dove ha lasciato maggiormente il segno: Il Colle, Soldera, Poggio di Sotto ma in quegli anni Giulio è entrato praticamente in tutte le cantine di Montalcino.
Questo lungo affiancamento ha permesso a Giuseppe di conoscere a fondo il territorio di Montalcino: esposizioni, suoli e vigneti di tutte le zone di produzione del Brunello.
Fino al 1999 ha lavorato per il consorzio, ma già nel 1993 aveva iniziato a praticare la mansione da enologo nell’azienda di famiglia appena nata, Le Potazzine.
E’ proprio qui, fino al 2017, che consolida e affina le conoscenze nel lavorare e interpretare il Sangiovese di Montalcino.
Come se non bastasse, ha affinato e continua ad affinare la propria esperienza esercitando il mestiere di consulente enologo in diverse aziende di Montalcino e non solo.
Nasce l’omonima azienda “Gorelli”
C’è un momento nella vita in cui il desiderio di creare qualcosa con le proprie mani diventa più forte e passa dall’essere un bisogno ad essere una necessità.
Questo è accaduto a Giuseppe intorno al 2017. Dalla dipartita da Le Potazzine, a fondare la propria azienda.
Il desiderio di Giuseppe era quello di creare un’azienda propria in modo da poter seguire in prima persona tutte le fasi, dalla vigna alla bottiglia finita.
Desiderio che diventa realtà anche grazie ad un pizzico di fortuna e alla grande amicizia con Maurizio Lambardi (produttore a Montalcino, zona Canalicchio) che proprio in quel periodo aveva in affitto dei vigneti nella zona del versante nord di Montalcino cui sarebbe finito il contratto di affitto e che ha deciso di lasciare a Giuseppe.
Nel giro di pochi anni questi vigneti sono stati acquistati da Giuseppe, in concomitanza ad una piccola ma affascinante cantina proprio in prossimità dei vigneti.
In totale oggi l’azienda può contare su 6,3 Ha di vigneti, tutto Sangiovese, cosi classificati: poco più di 1 Ha di Brunello, 2,5 Ha di Rosso di Montalcino ed il restante come Igt.
Giuseppe produce anche un preziosissimo Olio EVO dai circa 400 ulivi sempre parte dell’azienda.
La primissima annata prodotta è stata la 2018, che ha permesso di presentare l’azienda sul mercato nel 2020 con il Rosso di Montalcino, per poi arrivare al 2023 con il primo Brunello di Montalcino 2018
I Vini di Giuseppe
Durante la visita, insieme a Giuseppe abbiamo fatto un assaggio totalitario di tutte le annate presenti in cantina e che usciranno nel corso dei prossimi anni, sia di Rosso che di Brunello, oltre naturalmente all’assaggio delle annate attualmente in bottiglia: Rosso 2021 e Brunello 2019.
Tra i vari campione assaggiati, c’erano anche le annate e le botti che probabilmente diventeranno la prima versione “Riserva” di Gorelli.
Dinamismo, complessità ma soprattutto grandissima armonia: queste le 3 macro caratteristiche di tutte le masse e i vini assaggiati durante la visita.
Per Giuseppe la chiave di lettura più importante per i suoi vini è la vigna.
Tutto parte da lì e si ritrova poi nei vini; grazie ad una sapiente e consapevole capacità di interpretazione da parte di Giuseppe i vini riescono sempre ad esprimere fedelmente l’annata in maniera armoniosa e dinamica, nonostante il forte impatto che l’annata stessa ha sulle uve.
Luca Brandini