Quando si parla di Langhe e di Barolo una delle prime cose che emerge e viene alla mente è il movimento dei Barolo Boys.
Ma chi sono stati davvero? esistono ancora oggi? e cosa hanno lasciato all’attuale generazione di produttori di Barolo?
Facciamo un po’ di ordine e chiarezza su questo movimento:
Chi sono stati davvero i Barolo Boys?
I Barolo Boys è un movimento nato negli anni ’80 che ha rivoluzionato il modo di interpretare e comunicare il Barolo.
Principalmente sono stati 2 i concetti rivoluzionari di questo gruppo di giovani viticoltori che trovarono ispirazione oltralpe:
1) diradamenti in vigna, con conseguente selezione dei grappoli volta a migliorare la qualità e maturazione di quelli prescelti
2) introduzione delle barrique al posto delle vecchie e tradizionali grandi botti di legno
Il termine “Barolo Boys” è stato in realtà coniato dalla stampa americana nei primi anni Novanta per identificare i produttori ed esaltare i vini “realizzati” da quel gruppo di ragazzi che decise di seguire questa nuova filosofia produttiva.
Il Barolo che “nasce” da queste nuove tecniche produttive risulta essere più concentrato a livello di colore, un’esplosione di frutto al naso e in bocca, con note vanigliate tipiche di un uso importante della Barrique.
Giusto per citare alcuni dei protagonisti di questo movimento: Elio Altare, Chiara Boschis, Giorgio Rivetti, Roberto Voerzio, Luciano Sandrone, Domenico Clerico e molti altri
Esistono ancora oggi i Barolo Boys?
Oggi i ragazzi che negli anni ’80 hanno rivoluzionato la storia del Barolo, che fino a quel momento era un vino che non si vendeva, che addirittura veniva regalato al cliente che avesse comprato almeno una damigiana di Dolcetto, sono ancora tutti o quasi presenti in azienda e hanno pian piano passato la mano alle nuove generazioni.
Cosa hanno lasciato all’attuale generazione di produttori di Barolo?
Hanno lasciato lustro, benessere e prosperità a queste terre così affascinanti quanto austere e difficili, portandole nell’olimpo dei grandi vini e facendole divenire meta di turismo di alto profilo grazie ai vini ma anche all’iscrizione, a partire dal 2014, a sito patrimonio UNESCO (Langhe-Roero e Monferrato).
Proprio in memoria ed onore di questo movimento, ogni anno, a Monforte d’Alba, si tiene la manifestazione Barolo Boys… in fuorigioco che vede la partecipazione di più di 40 aziende del comune di Monforte, ognuna rappresentata da almeno 1 Barolo prodotto in questa MGA.
Quest’anno per la prima volta ho avuto il piacere di partecipare a questa grande festa del vino, ed ho avuto l’occasione di conoscere e incontrare tanti produttori e assaggiare i loro vini.
Concludo riassumendo i miei 10 migliori assaggi:
- Flavio Roddolo – “Ravera” 2012
- Giovanni Manzone – “Gramolere” Riserva 2015
- Aldo Conterno – “Bussia” Colonnello 2018
- Podere Ruggeri Corsini – “Bricco San Pietro” 2018
- Giovanni Rocca – “Mosconi” 2018
- Elio Grasso – “Ginestra” Casa Maté 2018
- Gianfranco Alessandria – “San Giovanni” 2012
- Tre Pile – “Bussia” 2018
- Tenuta Pianpolvere – Barolo Riserva 2011
- Giacomo Conterno – “Cascina Francia” 2017
Luca Brandini
Bellissimo articolo complimenti 🎉
grazie mille!