Nel cuore delle Langhe, nella graziosa frazione di Vergne a Barolo, si trova l’azienda G.D Vajra, oggi riferimento e custode della tradizione di Langa.

Famiglia Vajra in cantina

Il sogno di Aldo Vaira: le origini dell’azienda G.D Vajra

La storia dell’azienda inizia nel 1968, quando Aldo Vaira appena quindicenne, dopo un’estate trascorsa in punizione nella cascina dei nonni tra i filari delle colline di Barolo, decide di dedicare tutto se stesso alla natura ed in particolare la viticultura.

Una decisione estremamente coraggiosa e al limite del folle, considerando la giovanissima età di Aldo e soprattutto il periodo storico in cui va ad instaurarsi.

Inizia così a lavorare nei vigneti del padre Giuseppe Domenico (da qui l’acronimo G.D.), ampliando via via la superficie vitata portandola sino agli odierni 50 ettari.

Gli anni ’70 nelle langhe sono anni duri e poco floridi, in cui la campagna pagava poco e si assisteva ad uno spopolamento dovuto ad una ricerca di migliori condizioni di vita in città, dove l’industrializzazione era in rampa di lancio.

Nonostante tutti questi fattori remassero contro, con grande abnegazione e caparbietà Aldo continuò a portare avanti la sua visione rivoluzionaria, tanto che nel ’71 aderì a Suolo e Salute credendo nell’importanza di allevare in conduzione biologica.

G.D Vajra nasce esattamente nel 1972 quando, attraverso l’esperienza appresa dal nonno e grazie alle competenze acquisite frequentando la facoltà di Agraria, decide di non vendere più a “due lire” le sue uve ma di iniziare ad imbottigliare il proprio vino.

Vini che raccontano un territorio

Sempre scelte coraggiose e visionarie: selezione massale in vigna, Dolcetto e Freisa coltivati nei vigneti più vocati (Oggi MGA), il primo Riesling renano piantato in Piemonte e la scelta di rinunciare al legno piccolo negli anni ’80.

I vini di Vajra sono vini che sussurrano all’orecchio senza mai urlare ma che nella loro pacatezza ed eleganza rappresentano e raccontano fedelmente ed in maniera estremamente autentica e vera il territorio di origine.

Una chiave di lettura importante di queste caratteristiche derivano dalle altitudini medie dei loro vigneti e dalle esposizioni che apportano freschezza, acidità e eleganza.

line Up vini degustati

Oltre il Barolo

Nonostante la fama derivi principalmente dai Baroli, l’azienda G.D Vajra produce una vasta gamma di altri vini: Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Riesling, Chardonnay e Pinot Nero.

Durante la visita ho avuto il piacere di poter assaggiare praticamente tutti i vini prodotti.
Soffermiamoci su quelli che mi hanno maggiormente colpito:

  • Langhe Riesling “PÉTRACINE2023 – uve 100% Riesling Renano allevate nei vigneti esposti a est/sud-est a 420-480 m s.l.m.

    Pionieri del Riesling in Piemonte, con un’intuizione nata alla fine degli anni ’70 e concretizzata con la prima annata prodotta nel 1985.

    Il “Pétracine” è un Riesling dall’impronta langarola che gioca su una spiccata sapidità ed acidità, che gli permettono di avere una bella verticalità e persistenza.
  • Dolcetto d’Alba “Coste&Fossati” 2023 – Nasce dai vecchi ceppi di Dolcetto nei vigneti “Coste” e “Fossati” che, storicamente, sono dediti alla produzione del Barolo.

    Affina in acciaio Inox, cosi da preservare lo slancio e croccantezza del frutto; a tirar fuori la profondità che poi si ritrova nel calice ci pensano i vecchi ceppi, che con la maturità acquisita trasmettono grande concentrazione e personalità all’uva.
  • Barolo “Ravera” di Novello 2020 – Nasce dal Cru (MGA) “Ravera” di Novello, da non confondere con l’altro Cru Ravera ma di Monforte.
    La prima annata del Barolo Ravera della cantina piemontese G.D. Vajra risale all’anno 2010.
    Affina per 30 mesi in botti di rovere di slavonia.

    L’annata 2020 è già molto godibile nonostante la grande potenza tipica della MGA “Ravera” di Novello.
  • Luigi Baudana “Ceretta” 2020 – nasce dalla collaborazione tra le due famiglie delle Langhe: dal 2009, Luigi e Fiorina Baudana, proprietari della piccola proprietà di Serralunga d’Alba, hanno deciso di affidare la gestione del loro vigneto alla cantina Vajra.
    Affina per 48 mesi in botti di rovere di slavonia.

    Un Barolo prodotto in tiratura limitatissima che esprime fedelmente la sottozona di Serralunga: colore tendente al granato, con un naso potente che vira su note ematiche e ferrose, che si ritrovano fedelmente in bocca dove stupisce per la grande potenza ma una trama tannica molto setosa ed elegante.

Una nota doverosa per il prodotto più rappresentativo ed iconico dell’azienda, il Barolo “Bricco delle Viole” che non ho inserito tra gli assaggi più interessanti:
la scelta di non inserirlo non è legata alla qualità del prodotto, ma alle sensazioni trasmesse ad oggi.
Vino che fa intravedere in maniera timida le grandissime potenzialità, ma che dimostra come ancora ha bisogno di tempo per tirar fuori il meglio.
Un cavallo di razza da allungo.

Luca Brandini

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